"Avete agito in conformità al desiderio che vi abita?". (Jacques Lacan)
La psicologia è per me innanzitutto un logos, cioè un discorso, un racconto, un parlato. Heddigger, riprendendo le origine greche della parola, declina il "logos" nel significato di conservare, raccogliere e accogliere ciò che viene detto, cioè ascolto. Psicologia e ascolto sono aspetti indissolubili che si nutrono l'un l’altro, indifferenziati, via regia per la comprensione. Logos è anche legge a cui, secondo Eraclito, possono accedervi solo gli uomini dotati di saggezza. La psicologia, la mia scelta di vita, si pone lungo questo discorso: prestare ascolto alle persone e aiutarle a leggere la propria legge e ciò che li definisce realtà specifiche, soggetti unici. Ho sempre pensato a questo logos come un segreto che lo psicologo, grazie alle sue attitudini al logos dell’anima, bisbiglia teneramente al paziente, costringendolo, però, ad avvicinarsi, a lasciare la sua postura, ad interrogarsi.
La psicologia è per me anche inconscio, ma non definito come un caos irrazionale , oscuro e inaccessibile della psiche, ma come una ragione dotata di un suo ordine etico e di una sua grammatica. Un luogo dove risiede il nostro più particolare desiderio. Per questo la psicologia è, nella sua essenza più intima, ricerca del desiderio, quello più vicino, quello che ci caratterizza come soggetti unici. La pratica psicologica dovrebbe essere mezzo di esplorazione dei desideri, non intesi in una logica di possesso , ma come qualcosa di più profondo e sottile da cui tutto emerge, un' energia di fondo, molto vicina ad una vibrazione quantica. Il sogno, in tal senso, è il teatro privato dove vengono messe in scena le trame di accesso al desiderante, la via regia per poter entrare in contatto cosciente con questa energia, con la singolarità dell'essere umano. Perciò psicologia è anche sogno.
La pratica psicologica dovrebbe evitare di esorcizzare i desideri, spingendo l'uomo ad un' etica conformista, ad un' identificazione alla massa, ma metterli, di nuovo, in rapporto con il proprio "wunsch", con il proprio processo desiderante, di metterli in contatto con i propri sogni, con l'essenza della loro esistenza.
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